34 anni fa l'Armenia firmava la Dichiarazione di Indipendenza
a cura di Carlo Coppola
L'Armenia celebra il 23 agosto di ogni anno l'anniversario della Dichiarazione di Indipendenza. Il 23 agosto 1990, il Consiglio Supremo della Repubblica Socialista Sovietica Armena firmò la questo importante documento a Yerevan, rinominandosi ufficialmente Repubblica di Armenia. L'Armenia divenne poi definitivamente indipendente un anno e un mese dopo esattamente il 21 settembre 1991, in seguito allo scioglimento dell'URSS.
Nella Dichiarazione di Indipendenza, la neo-indipendente repubblica riconobbe l'armeno come lingua di stato e avviò la creazione del proprio sistema di istruzione e di sviluppo scientifico e culturale. Uno dei primi obiettivi previsti fu il pieno raggiungimento del riconoscimento internazionale del genocidio armeno che aveva avuto luogo nella Turchia ottomana e nell'Armenia occidentale nel 1915.
La dichiarazione fu firmata dal primo presidente dell'Armenia Levon Ter Petrosyan e dal segretario del Consiglio supremo dell'Armenia, Ara Sahakyan. Il Consiglio supremo dell'Armenia, esprimendo la volontà unitaria del popolo armeno, sulla base dei principi della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e delle norme basilari del diritto internazionale, si faceva garante anche del diritto alla libera autodeterminazione delle nazioni. In questo documento si faceva anche riferimento ad una importante decisione del della medesima istituzione del 1° dicembre 1989 intitolato "Sulla riunificazione della SSR armena e del Nagorno Karabakh". Questa deliberazione congiunta del Consiglio Supremo dell'Armenia Sovietica e del Consiglio nazionale del Nagorno-Karabakh, legava, e lega tutt’oggi, a doppio filo le sorti della Repubblica d'Armenia e quelle del Nagorno-Karabakh (Artsakh). La Dichiarazione di indipendenza dell'Armenia è tutt'ora il documento fondante che leggittima l'esistenza di questo stato contro le pressioni inopportune dei vicini molesti, primi tra tutti Azerbaijan, Turchia e ora anche Russia. Dal punto di vista pratico da 12 punti:
1. La Repubblica Socialista Sovietica armena viene ribattezza a vita Repubblica d'Armenia, abbreviata in Armenia. La Repubblica d'Armenia ha la propria bandiera, stemma e inno.
2. La Repubblica d'Armenia è uno stato sovrano dotato della supremazia, dell'indipendenza e della sovranità del potere statale. Su tutto il territorio della Repubblica d'Armenia sono valide solo la Costituzione e le leggi della Repubblica d'Armenia.
3. Il titolare della statualità armena è il popolo della Repubblica d'Armenia, che esercita il proprio potere direttamente e attraverso organi rappresentativi sulla base della Costituzione e delle leggi della Repubblica d'Armenia. Il diritto di agire in nome del popolo della Repubblica spetta esclusivamente al Consiglio Supremo della Repubblica d'Armenia.
4. La cittadinanza della Repubblica d'Armenia è definita per tutti i cittadini che vivono nel territorio della Repubblica d'Armenia. Gli armeni all'estero hanno diritto alla cittadinanza della Repubblica d'Armenia. I cittadini della Repubblica d'Armenia sono sotto la sua protezione e sostegno. La Repubblica d’Armenia garantisce lo sviluppo libero ed equo dei suoi cittadini, senza distinzione di nazionalità, razza e religione.
5. Per garantire la propria sicurezza e l'integrità dei propri confini, la Repubblica d'Armenia crea le proprie forze armate, truppe interne, organi statali e di pubblica sicurezza sotto il Consiglio Supremo. La Repubblica d'Armenia ha diritto alla sua quota degli armamenti dell'URSS. La stessa Repubblica d'Armenia decide l'ordine del servizio militare dei suoi cittadini. Le unità militari di altri paesi, le loro basi militari e gli edifici possono essere schierati nel territorio della Repubblica d'Armenia solo con la decisione del suo Consiglio Supremo. Le forze armate della Repubblica d'Armenia possono essere utilizzate solo su decisione del suo Consiglio Supremo.
6. La Repubblica d'Armenia, in quanto soggetto di diritto internazionale, conduce una politica estera indipendente, stabilisce relazioni dirette con altri stati, entità statali nazionali dell'URSS, partecipa alle attività delle organizzazioni internazionali.
7. La ricchezza nazionale della Repubblica d'Armenia — terra, sottosuolo, spazio aereo, acqua e altre risorse naturali, capacità economiche, intellettuali e culturali — è proprietà del suo popolo. L'ordine del loro possesso, utilizzo e smaltimento è determinato dalle leggi della Repubblica d'Armenia. La Repubblica d'Armenia ha diritto a una quota della ricchezza nazionale dell'URSS, comprese le riserve auree, i diamanti e i fondi valutari.
8. La Repubblica d'Armenia determina le sue entità economiche e il suo ordinamento in base alla diversità della proprietà, stabilisce il proprio dram, la banca nazionale, il sistema di credito finanziario, i servizi fiscali e doganali.
9. La Repubblica d'Armenia garantisce la libertà di parola, di stampa e di coscienza sul suo territorio, uguaglianza delle autorità legislative, esecutive e giudiziarie, depoliticizzazione delle forze dell’ordine e delle forze armate.
10. La Repubblica d'Armenia garantisce il funzionamento dell'armeno come lingua di stato in tutte le sfere della vita della repubblica, crea il proprio sistema di istruzione, scienza e cultura.
11. La Repubblica d'Armenia sostiene il riconoscimento internazionale del genocidio armeno del 1915 nella Turchia ottomana e nell'Armenia occidentale.
12. La presente Dichiarazione funge da base per lo sviluppo della costituzione della Repubblica di Armenia e per l'attuazione di emendamenti e integrazioni alla costituzione esistente, il funzionamento degli organi statali e lo sviluppo di nuova legislazione della repubblica.
Attualmente l'Armenia continua a difendere l'integrità dei contenuti di questi 12 punti da vari fattori di distrazione di massa interni ed esterni. Alcuni di questi sono palesemente al soldo di forze sovversive rispetto al poter costituito e legittimo dello stato. Tali forze eversive sono — come è noto ed evidente ai critici ed osservatori di tutto il mondo — prezzolate da stati esteri desiderosi di minare l'integrità fisico-politica dello stato. Il loro tentativo occulto è di mettere gli Armeni gli uni contro gli altri, creando importanti spaccature e magari guerre civili, in cui essi potrebbero, alla fine, risultare portatori di pace e di concordia con le armi e con la sospensione delle libertà democratiche ovvero dello stato di diritto. Questi scontri avvengono purtroppo non solo nell'ambito di legittime discussioni pubbliche, ma anche in appelli alla sedizione etero-diretti dall'estero e su piattaforme mediatiche di stati terzi, forse ignari, che gli interventi sui loro canali mediatici possano portare a conseguenze gravissime sul piano dell'autodeterminazione dei popoli e che queste polemiche illegittime contribuiscono a suscitare una condizione di tensione interna permanente almeno dal punto di vista psicologico.