Andria: chiude definitivamente la Camera di Commercio
a cura di Marina Basile
Una nuova brutta notizia arriva per Andria in materia di Pubblica Amministrazione: dopo la chiusura dell'ospedale, dell’Agenzia delle Entrate ed altri importanti uffici pubblici, è adesso giunto il turno della Camera di Commercio.
Nonostante l’utilità potenziale sul territorio, la sede della Camera di Commercio chiuderà i battenti e la data di “cessazione” è fissata per il 30 giugno 2017.
A darne notizia è stata la consigliera pentastellata andriese, Grazia Di Bari che ha anche aggiunto: “Un servizio importante per il territorio, fortemente voluto dalla Provincia BAT, nel 2010, è ora ignorato e dimenticato nel silenzio generale”.
Critiche alla chiusura sono state mosse da alcuni membri dell’opposizione politica e anche dal sindacalista andriese Savino Montaruli (Unimpresa Bari-BAT) che scrive:
“Giovedì 11 maggio i commercianti a sede fissa del Quartiere Europa, aderenti al Comitato, mi hanno chiesto di intervenire, in qualità di Coordinatore, per approfondimenti circa l’annuncio della chiusura definitiva della sede decentrata della Camera di Commercio. Immediata la reazione e la richiesta di chiarimenti proprio presso la sede dell’ente, ma nulla di positivo; soltanto una nuova beffa che vede, anche in questa circostanza, prevalere un senso di rassegnazione, di silenzio, di commistione che lasciano indignati ed increduli”.
Montaruli sostiene che sul territorio andriese sembra che nessuno abbia più voglia di “compromettersi” e che tutti abbiano timore di ripercussioni e di perdere i propri privilegi, rinunciando ad esercitare anche il semplice impegno civico e il dovere morale di ciascun buon cittadino.
Come diretta conseguenza si ha l’accentuazione dello stato di degrado e di miseria culturale e professionale che stanno indirizzando il territorio verso una “palude senza scampo”.
Lo Stato dovrebbe garantire i servizi necessari ai cittadini, quei servizi che gli stessi “pagano” profumatamente attraverso l’elevata imposizione fiscale. Invece, con la soppressione di prestazioni utili alla cittadinanza, si continua ad assistere al decadimento del territorio, dei servizi erogati e della capacità di competere.
Fonte: Quotidiano di Bari