La Chiesa Armena festeggia oggi l'Antica Festa del Vardavar
a cura di Carlo Coppola
La festa della Trasfigurazione di Gesù Cristo è la terza delle cinque feste della Santa Chiesa Apostolica Armena, e quest'anno si celebra il 7 luglio. È un riferimento all'apparizione di Gesù nella gloria divina insieme ai suoi tre discepoli Giovanni, Giacomo e Pietro sul monte Tabor, di cui parlano i Vangeli. Questa festa si celebra 98 giorni (14 settimane) dopo Pasqua. Durante il giorno di Vardavar, le persone di tutte le età sono autorizzate a bagnare gli estranei con acqua. È comune vedere persone che versano secchi d'acqua dai balconi su persone ignare che camminano sotto di loro, una sorta di "gavettoni" autorizzati e socialmente benedetti.
"Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, e li condusse in disparte su un alto monte, e fu trasfigurato davanti a loro; e il suo volto risplendeva come il sole; e le sue vesti divennero bianche come la luce” (Matteo 17:1-2).
Gli evangelisti Matteo, Marco e Luca descrivono chiaramente l'episodio della luminescenza di Gesù Cristo, che è uno di quegli eventi eccezionali in cui nello stesso momento appare sulla terra la Santissima Trinità. Il Padre - con la voce, lo Spirito Santo - con una nuvola luminosa, il Figlio - trasfigurato.
Tutte le chiese cristiane celebrano la festa con il nome "Trasfigurazione", e solo la Chiesa armena la chiama anche "Trasfigurazione", sottolineando la gloria divina e lo splendore che irradia da Cristo. Questa festa, soprattutto tra la gente, è conosciuta anche come "Vardavar". Le radici della festa di Vardavar risalgono al periodo precristiano. In origine la festa era dedicata ad Astghik, la dea dell'acqua, dell'amore, della fertilità e della bellezza, il cui simbolo era la rosa.
Durante la Festa della Trasfigurazione, una delle usanze popolari armene è quella di spruzzarsi acqua a vicenda e liberare le colombe, a simboleggiare il diluvio, la salvezza della famiglia di Noè, la colomba di Noè come primo animale a ritornare da lui dopo il diluvio. È anche consuetudine donare fiori in ricordo delle rose che simboleggianti la dea, ma anche come espressione di grande gioia in occasione dell'apparizione della gloria di Dio. Il nome popolare rosa deriva probabilmente dall'abitudine di versare acqua di rose, poi trasformata in semplice acqua.
La Chiesa Apostolica Armena, ha recepito ed inglobto molti elementi religiosi precristiani, li ha convogliati e riutilizzati attraverso propri rituali ecclesiali, ritenendo che anche le tradizioni fanno parte della cultura popolare ed è attraverso di esse che ci si possa raforzare l'idea la storia e cultura di una determinata nazione.
San Gregorio di Tatev, filosofo e monaco armeno vissuto tra il 1346 e il 1409 considerato uno dei più eminenti maestri del cristianesimo armeno, spiega il nome della festa "Vardavar" paragonandolo alla rosa di Gesù, dato che in armeno il termine "Vard" indica proprio la rosa. Come una rosa è nascosta nel suo bocciolo finché non si apre e quando si apre è visibile a tutti, così Gesù prima della trasfigurazione portava dentro di sé la luminosità della Divinità e quando fu trasfigurato rivelò la sua Divinità. La rosa ha tre qualità: rossore, candore e profumo, insieme esse simboleggiano la Santissima Trinità. Il Signore, coprendosi con il velo del suo corpo mortale come un bocciolo, nel giorno della Trasfigurazione si è disvelato e ha rivelato la gloria, e con attraverso la fragranza, la sua stessa Divinità.
E poiché Cristo ha dato un messaggio secondo cui non avrebbero dovuto parlare di Lui finché non fosse risorto dai morti (Matteo 17:9), ecco perché "Vardavar" viene celebrato dopo le feste della Resurrezione e dell'Ascensione. Pertanto la Festa della Trasfigurazione è mobile.
La festa della Trasfigurazione è preceduta da un sabato e il giorno successivo, come dopo tutte le feste, viene offerta anche una santa liturgia in memoria dei defunti.
Secondo la dottrina della Chiesa Apostolica Armena, la verità che Gesù è il Figlio di Dio è stata confermata nella Festa della Trasfigurazione, per tale rgione la festa della Trasfigurazione corrisponde ad una conferma della Resurrezione di Cristo.