L’A.N.F.I. da associazione di arma ad associazione di volontariato
a cura di Marina Basile
L’A.N.F.I. è un’associazione composta da finanzieri in congedo o in pensione per raggiunti limiti d’età, per malattia o per altre ragioni ed è attualmente composta da circa 23.000 iscritti. Ha come autorità tutoria direttamente il Ministro dell’Economia e Finanze che è l’organo che sovraintende e che deve anche approvare lo Statuto della associazione ed è presieduta dal Comandante Generale del Corpo della Guardia di Finanza.
L’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia è apolitica e apartitica e così come risulta dal suo statuto persegue numerose finalità tra le quali:
“Promuovere e cementare l’unione di tutti i militari in servizio ed in congedo della Guardia di Finanza, mantenendo vivi l’amore verso la Patria, lo spirito di corpo, lo spirito militare ed il senso dell’onore; conservare e rafforzare i sentimenti di fratellanza e di solidarietà tra i finanzieri in servizio e quelli in congedo e tra essi e gli appartenenti alle Forze Armate e di Polizia e rispettive Associazioni; promuovere ogni attività per favorire l’accesso dell’Associazione ai vari organismi interassociativi, costituiti tra le altre Associazioni aventi scopi affini; onorare degnamente i Caduti in guerra o per motivi di servizio; partecipare alle manifestazioni di carattere militare e commemorative anche con la componente del servizio attivo, con le altre Forze Armate e di Polizia e con le altre Associazioni d’Arma e Combattentistiche; sviluppare ed attuare, per il tramite dei propri rappresentanti, anche attraverso la promozione, a livello centrale e periferico, di collaterali organizzazioni non lucrative, l'assistenza, sotto ogni aspetto, dei soci e dei loro familiari, realizzando, nei vari settori d’intervento, una costante azione di sostegno per il miglioramento della vita dei propri appartenenti; promuovere l’assistenza a favore dei soci in quiescenza in materia pensionistica e giuridica, avvalendosi del Centro di Assistenza Legale e Pensionistica, nonché di analoghe strutture territoriali; instaurare i necessari rapporti con tutte le Istituzioni centrali e territoriali per favorire il conseguimento dei suoi scopi; svolgere ogni possibile attività di volontariato per il superamento di difficoltà morali e materiali della collettività; concorrere alle attività di protezione civile ed assicurare collaborazione alle Istituzioni Statuali e/o territoriali, in aderenza alla specificità delle esperienze acquisite in servizio; prestare attività di volontariato con finalità di solidarietà, nell'ambito della sicurezza urbana”.
Negli scorsi mesi è stato nominato vice presidente nazionale dell’A.N.F.I. (associazione nazionale finanzieri d’Italia) per l’Italia centro-meridionale l’avvocato Antonio La Scala del Foro di Bari, ex appartenente alla Guardia di Finanza. È una grande soddisfazione che sia un barese a presiedere la vice-presidenza di questo importante sodalizio che rappresenta la prosecuzione dei valori e delle tradizioni da sempre presenti nel corpo della Guardia di Finanza.
A tal proposito l’avvocato La Scala, che è anche socio dell’A.N.F.I. da oltre 23 anni, ha già iniziato a promuovere una serie di iniziative sul tema della legalità che sta portando in giro per la Puglia, proprio allo scopo di stimolare i giovani ai valori della legalità e della onestà, valori che già persegue con l’altra associazione di cui è presidente, Gens Nova.
Adesso l’A.N.F.I. , anche alla luce della nuova normativa, entrata in vigore di recente (codice del terzo settore), si propone di svolgere anche altre attività di volontariato puro. Essa pur essendo nata come associazione di arma vorrebbe adesso estendere il proprio statuto anche ad altre attività di puro volontariato, che peraltro ha già svolto in passato. Si ricordi a tal proposito la nota manifestazione “Natale è” che ormai, da oltre dieci anni viene svolta presso la Legione allievi della Guardia di Finanza. Manifestazione durante la quale l’avvocato La Scala distribuisce in diretta i fondi raccolti durante l’anno ad una serie di realtà disagiate del nostro territorio.
Fonte: Quotidiano di Bari