Maxi operazione della Polizia contro le sale gioco
a cura di #Marina_Basile
A Bari e provincia, secondo il recente rapporto dell'osservatorio “Insieme contro l'azzardo”, vi è una capillare diffusione di scommesse, slot machines, videopoker e vendite di gratta e vinci. Da questa analisi scaturisce l’invito a vigilare attentamente su un enorme problema che colpisce la collettività: la ludopatia è infatti una patologia da dipendenza che può insorgere rapidamente tra i giovani e gli adulti.
La legge regionale 43 del 2013 emanata e pubblicata con dichiarazione di urgenza in materia di “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (GAP)” in particolare all’art. 7, comma 2 stabilisce che “l’autorizzazione all’esercizio non debba essere concessa nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a cinquecento metri da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, oratori, impianti sportivi e centri giovanili, centri sociali o altri istituti frequentati principalmente da giovani o strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale e, inoltre, strutture ricettive per categorie protette”.
Filippo Melchiorre, capogruppo di Fdi - An al Comune di Bari, già in passato si è interrogato sul perché a Bari, in diversi quartieri, non sia rispettata tale norma che prevede la distanza minima tra i luoghi sensibili (es. scuole, chiese, centri sportivi, ospedali ecc.) ed i centri scommesse.
Insieme ad altri consiglieri del centrodestra, ha anche proposto un regolamento ad hoc che disciplinasse orari di apertura e localizzazione dei centri scommesse per evitare che questi possano continuare a sorgere in luoghi “delicati”, come ad esempio la sala giochi a pochi passi dalla scuola elementare Clementina Perone; nelle vicinanze dell’istituto superiore Giulio Cesare a San Pasquale, o di fronte al tribunale civile a pochi metri dalla Principessa di Piemonte. Centri scommesse che, negli ultimi anni, sono spuntati come funghi, senza che nessuna Istituzione si preoccupasse di censirne le distanze dai luoghi sensibili disponendo controlli in merito.
La maxi-operazione della Polizia nelle sale gioco delle città di Bari, Napoli e Palermo, finalmente ha messo in luce tale problema, anche perché dal blitz della Polizia è emerso ciò che più si temeva: minorenni che frequentavano sale gioco vicino alle loro scuole, mancanza di autorizzazioni, scommesse clandestine, riciclo di denaro. La polizia di Stato ha chiuso 12 sale giochi in prossimità di scuole. L'obiettivo dell'operazione Reset - che ha coinvolto 300 agenti - è stato di reprimere il fenomeno del gioco illegale e delle scommesse clandestine e le infiltrazioni della criminalità organizzata, anche mafiosa, nel settore dei giochi e delle scommesse.
Il gioco d’azzardo è una malattia che rende schiave migliaia di persone, rovina tantissime famiglie e attrae molti giovani; il buonsenso e il buongusto, oltre alla legge, dovrebbero evitare che le sale da gioco sorgano accanto a luoghi particolarmente sensibili e pur sottolineando la legalità di tali centri è necessario che ci si cominci a preoccupare di tutelare i giovani dal rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo attivando le campagne di sensibilizzazione nelle scuole, previste dalla legge.