Tavola rotonda sul tema “La Riforma Orlando. Approssimative innovazioni legislative e cautele processuali”
a cura di Marina Basile
Presso l’Aula Magna “A. Cossu”, dell’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, si è tenuta una tavola rotonda sul tema “La Riforma Orlando. Approssimative innovazioni legislative e cautele processuali”.
L’evento è stato organizzato dal Dipartimento di Economia, Management e Diritto dell’Impresa dell’Università di Bari, con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Bari, della Camera Penale di Bari “A. Lombardo Pijola” e delle Associazione Alunni UniBA e Unione Degli Avvocati D’Italia (U.D.A.I.).
La tavola rotonda è nata dalla necessità di esaminare il contenuto del controverso disegno di legge presentato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, in discussione in questi giorni in Parlamento.
È stata organizzata dalla Prof.ssa Francesca Garofoli e ha visto la partecipazione di qualificatissimi relatori coordinati dal Prof. Vincenzo Garofoli, Ordinario di Diritto processuale penale, f.r. Università degli Studi di Bari che ha relazionato su: “La Riforma Orlando: Evoluzione e involuzione del processo penale. Dal metodo della giurisdizione al sistema del doppio binario”.
Presenti all’evento: il Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Bari, Antonio Uricchio, il quale ha dichiarato di essere felice che “la nostra università possa ospitare un incontro così importante quale risulta essere la riforma Orlando, poiché si tratta di un tema molto sentito per le ripercussioni che avrà sulla giustizia. La riforma è da tanto auspicata, anche se riguardo ad alcuni aspetti sarebbe stato utile soffermarsi un po' di più”; l’Avv. Antonio Giorgino, Commissario straordinario del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Bari, che ha aperto i lavori con l’augurio che dalla tavola rotonda possano venir fuori proposte interessanti in concertazione tra mondo accademico, politico e avvocatura; L’ Avv. Giovanni Stefani, componente Organismo Congressuale forense dell’Odine degli Avvocati di Bari, il quale ha sostenuto quanto sarebbe stata “indispensabile, utile e necessaria un'interlocuzione con gli avvocati prima dell’avvio dei lavori parlamentari. L'organismo congressuale forense avrebbe dovuto essere interpellato prima, perché la legge interessa beni collettivi, come il diritto alla difesa e la durata dei processi. I legislatori avrebbero dovuto ascoltare gli avvocati prima della produzione della norma, perché la legge incide sui diritti fondamentali dell'uomo”; L’Avv. Gaetano Sassanelli, Presidente della Camera Penale di Bari, che ha voluto evidenziare l’assenza di volontà del legislatore di interloquire con l'accademia. “ Il vero problema di queste riforme è che vengono portate avanti da chi non ha vera contezza del fenomeno. L’unione camere penali ha denunciato che il disegno di legge porta con sé una serie di problematiche tra le quali il processo a distanza; situazioni assurde ed in alcuni casi gravissime. Per questo l'unione camere penali ha proposto un'altra settimana di astensione nella celebrazione delle udienze. Questo lo facciamo per i cittadini perché non ci si rende conto quanto siano lesi e minati i loro diritti” – ha dichiarato.
Garofalo ha dato avvio ai lavori congressuali dichiarando che questo disegno di legge, è composto da 1 articolo e 95 commi. "Siamo nel mondo sublunare – ha esordito il professore - Il disegno di legge della riforma della giustizia Orlando è stato capace di toccare tutti gli snodi del diritto: dalla fase delle indagini alla fase dibattimentale fino a quella decisoria. Ma si tratta di un progetto molto ambizioso e non facilmente realizzabile anche perché manca di organicità e di sistematicità. Racchiude modifiche troppo eterogenee tra loro”.
Garofalo ha inoltre constatato che ancora una volta il legislatore ha fatto riferimento al sistema del doppio binario, che prevede la valutazione della prova in casi particolari. “Pensavamo di aver risolto il problema del doppio binario. Invece si ritorna ad avere una sorta di giustizia del caso singolo; il moltiplicarsi di casi speciali con la nascita di discipline specifiche e il venir meno della valenza di un codice. Si è smarrita la razionalità unitaria, con la creazione di forme di microrazionalità settoriali che comportano la crescita di peso da parte dei giudici ai quali spetta comunque il compito di attribuire un giudizio. Questo però potrebbe far venire meno le necessarie garanzie. Le differenze in materie processuale potrebbero anche essere utili in casi particolari, ma sarebbe meglio riuscire a parlare di giurisprudenza uguale per tutti” – ha concluso.
Sono intervenuti in seguito: il Prof. Giuseppe Riccio (Emerito di Diritto processuale penale - Università degli studi di Napoli Federico II) che ha parlato di “Giurisprudenza creativa e legislazione processuale”; il Prof. Avv. Carlo Taormina (Ordinario di Diritto processuale penale f.r., Università degli Studi Tor Vergata, Roma) con “Il processo penale secondo Orlando ovvero la logica del rattoppo”; il Dott. Giuseppe Volpe (Procuratore della Repubblica, Bari) su “La ragionevole durata” delle indagini preliminari e i parametri restrittivi per le procure; il Prof. Avv. Ugo Patroni Griffi (Ordinario di Diritto commerciale, Università degli Studi di Bari Aldo Moro) con “Gli effetti della riforma Orlando nei reati contro la Pubblica amministrazione: il danno all’immagine”; il Prof. Avv. Vito Mormando (Ordinario di Diritto penale, Università degli Studi di Bari Aldo Moro), che tratterà “Le proposte di modifica al Codice penale”; il Prof. Avv. Giuseppe Losappio (Associato di Diritto penale, Università degli Studi di Bari Aldo Moro) che ha parlato di “Profili di Diritto penale sostanziale: la prescrizione”; la Prof.ssa Paola Balducci (Componente CSM e Associato di Diritto processuale penale, Università del Salento) che ha affrontato “Le modifiche in tema di intercettazioni: esigenze investigative e garanzie difensive”; il Dott. Andrea Nocera (Magistrato, Corte di Cassazione - Ufficio Massimario e Ruolo) con “Esercizio dell’azione penale e potere-dovere di avocazione”; il Prof. Giuseppe Della Monica (Associato di Diritto processuale penale, Università di Cassino) che ha analizzato “Le modifiche alla disciplina delle impugnazioni”; la Prof.ssa Avv. Francesca Garofoli (Ricercatore confermato di Diritto processuale penale, Università degli Studi di Bari Aldo Moro) ha esposto: “La partecipazione a distanza: il silenzioso ripudio del contraddittorio” e infine, l’Avv. Gianmichele Pavone (Avvocato del Foro di Brindisi, Cultore di Diritto processuale penale, Università del Salento) che ha illustrato “I nuovi strumenti di indagine: i captatori informatici”.
Al termine dell’incontro gli illustri relatori hanno stilato un documento conclusivo da sottoporre al Governo con il quale segnalare pubblicamente le anomalie della riforma.
Fonte: Quotidiano di Bari