TOTÒ RIINA È MORTO. SI SPEGNE IL BOSS INDISCUSSO DI COSA NOSTRA.
a cura di Giuseppe Palumbo
È morto questa notte nel carcere per detenuti di Parma Totò Riina, l’uomo che negli ultimi 24 anni, stava scontando 14 ergastoli al 41 bis per numerose stragi e omicidi tra i quali quello degli illustri magistrati Falcone e Borsellino. Il boss mafioso era stato scarcerato nell’ultimo periodo, a causa delle sue precarie condizioni di salute che, una volte peggiorate, lo hanno portato a sostenere due interventi chirurgici che a nulla sono serviti per migliorare le sue condizioni. Era ormai da cinque giorni in coma, assistito dai suoi parenti che eccezionalmente avevano ricevuto dalla magistratura la possibilità di restaglie vicino durante gli ultimi istanti della sua vita. Nella tomba Totò Riina porta con sé tanti misteri ancora irrisolti.
Il boss mafioso è stato protagonista negativo della storia del nostro Paese e fino all’ultimo respiro, boss indiscusso di Cosa Nostra con la quale ha compiuto innumerevoli omicidi. Durante le intercettazioni disposte dai magistrati nel carcere dove Toto Riina stava scontando la pena, si è sempre sperato che si potesse trarre dalle sue parole qualche informazione utile a far capire i rapporti del clan mafioso con lo Stato. Invece ne è sempre emersa l’ossessione di non essere dimenticato come infatti lo stesso boss affermava ai suoi compagni di ora d’aria: “sono diventato una cosa immensa, sono diventato un re”‘. Si vantava anche dell’omicidio di Falcone, tanto da affermare che gli “aveva fatto fare la fine del tonno”.
Riina, sino all’ultimo, ha provato a depistare con menzogne le indagini, per non far distinguere la verità dalla falsità.
Ma cosa è la mafia, del quale egli è stato sempre il "Capo dei Capi?"
La mafia ha cominciato ad avere un ruolo importante verso la fine della seconda guerra mondiale quando il boss Italo americano “lucky” Luciano ne era diventato il "pezzo importante" in America. In Italia, l’organizzazione criminale intanto aveva disposto lo sbarco in Sicilia degli alleati con la promessa che alcuni di loro avrebbero goduto di posti nella politica Italiana. Si susseguirono stragi omicidi e rapporti nascosti tra stato e mafia che verranno definitivamente confermati nel maxiprocesso di Cosa Nostra.
Nel 92 la strage di Capaci e di via d’Amelio e in quegli anni l’arresto dei più importanti componenti di Cosa Nostra, tra cui il boss indiscusso Toto Riina
La mafia oggi non è più potente e importante come nel passato, quando uomini senza scrupoli non esitavano ad uccidere chiunque li ostacolasse; oggi sembra che si stiano "limitando" a svolgere i traffici illeciti di sostanze stupefacenti, armi e la prostituzione.