
Musica, cabaret e tanto divertimento finalizzato all’insegna della solidarietà
Vincenzo non c’è più. La leucemia se l’è portato via lasciando un vuoto incolmabile all’interno della sua famiglia. I genitori di Vincenzo non si sono lasciati sopraffare dal dolore causato dalla perdita del loro figlio, ma hanno deciso di trasformarlo in una forte determinazione finalizzata ad aiutare altre famiglie che ogni giorno vivono con angoscia lo stesso dramma. Ed è per questo che l’associazione “Agebeo”, fondata nel 1990 da un gruppo di genitori che ha vissuto con i propri figli la dolorosa esperienza della leucemia e del cancro infantile, diventa nel 2003 “Agebeo e amici di Vincenzo Onlus”.
Questa storia è fondamentale per capire l’intento di eventi come lo “Spettacolo di Beneficenza” tenutosi il 24 Novembre al Teatro Showville di Bari. Questo spettacolo di musica e cabaret - promosso proprio dall’ "Agebeo e amici di Vincenzo Onlus” - sostiene il finanziamento di un grande progetto: il completamento del villaggio “Trenta ore per la vita Agebeo”, destinato ad accogliere i piccoli pazienti oncologici e le loro famiglie.
Lo spettacolo comincia con l’esibizione della band Pelle d’oca 70. Nata a cavallo tra la fine degli anni ‘60 e ‘70, il gruppo musicale è costituito da sette membri (Gianni Calderoni alla chitarra, Michele Ruta al basso, Nicola Calderoni alla batteria, Filippo Rizzitelli al sassofono, Natale Frappina alla tromba, Umberto Colonna alle tastiere e il “pensiosinger” Michele de Robertis ) di estrazione musicale diversa: c’è chi infatti proviene dal rock e chi invece ha un’esperienza più classica e melodica. Il nome della band richiama, appunto, alla sensazione della pelle d’oca che gli artisti vogliono far provare agli ascoltatori durante l’esibizione.
Ed effettivamente, sono riusciti nel loro intento: non solo la platea ha cantato i più grandi ed emozionanti successi musicali dagli anni ‘70 fino ai nostri giorni, come “Sexy Tango” del cantautore milanese Fabio Concato, “Isn’t she lovely” dell’artista afro-americano Stevie Wonder, e “My sweet lord” del cantautore britannico George Harrison, giusto per citarne alcuni; ma, alla fine dello spettacolo, il pubblico ha ballato al ritmo della canzone più celebre del cantautore napoletano Alan Sorrenti: “Figli delle stelle”.
«Ma questo è solo l’antipasto» esclama un brioso Lorenzo Belviso, il presentatore dell’evento che - dopo aver fatto il suo ingresso sul palco - annuncia l’arrivo della sua collega Valentina Portoghese. I due presentatori, insieme, creano una fortissima energia al punto da ottenere un riscontro più che positivo dallo stesso pubblico.
E ora arriva il primo piatto: Antonello Vannucci, MusiComico la cui specialità sono i suoi arrangiamenti comici di vecchie e nuove hit, il tutto accompagnato dalla sua amata chitarra che - come afferma scherzosamente l’artista - è la sua “prima moglie”. Dopo un primo assaggio, Antonello Vannucci canta dei piccoli versi in cui si mettono in evidenza i luoghi comuni di ogni quartiere barese. Inizia dal San Paolo, rione periferico di Bari, per poi percorrere i sobborghi di Fesca, Barivecchia, Murat, Maddonella, Japigia, San Pasquale, Carrassi, Poggiofranco, Picone, San Girolamo fino a giungere, infine, al suo quartiere di residenza: il Libertà.
Il piatto però non è ancora finito. Non mancano infatti le storie esilaranti di Nino, un giovane così ghiotto di braciole che arriva perfino a stare male, e di un ragazzo che vuole sbarazzarsi della suocera, attuando dei metodi alquanto stravaganti come mettere la polvere da sparo nei calamari.
La platea ha apprezzato ogni boccone e infatti ha congedato il MusiComico con un fragoroso applauso.
Successivamente viene invitato sul palco il presidente dell’associazione Agebeo Michele Farina che, per quanto riguarda l’edificazione del villaggio dell’accoglienza, dice: «L’altro giorno abbiamo fatto un sopralluogo, siamo abbastanza in regola con i tempi. Tuttavia diversi fattori contingenti non ci hanno permesso di programmare il taglio del nastro il 14 Marzo, come credevamo. Sarebbe stata una data perfetta, visto che il villaggio sarebbe nato lo stesso giorno in cui nacque Vincenzo. Presumibilmente il villaggio sarà inaugurato ad estate inoltrata. In questo periodo sto lanciando tanti progetti: “l’adozione di un colore”, “metti a tavola con la solidarietà”, “Apebianca wedding” e molte altre iniziative volte a finanziare il completamento del villaggio».
Dopo il ringraziamento di Michele Farina ai partecipanti della serata, salgono sul palco i registi
Antonio Centomani e Francesco Nastro, realizzatori di un film sul sociale volto a inglobare anche l’associazione. L’obiettivo è coinvolgere quei bambini che non possono frequentare le Accademie dello spettacolo nella realizzazione del film a 360°.
Saltiamo il secondo - anche perché l’antipasto e il primo saziano parecchio - e passiamo direttamente al dessert, perché - come dicevano gli antichi romani - il dolce arriva solo alla fine. Questo dolce ha un nome per alcuni abbastanza familiare, giacché non solo ha preso parte ad alcuni film comici, ma ha anche partecipato alla nota trasmissione televisiva Colorado.
Sto parlando di Carmine Faraco, comico napoletano di origine e romano d’adozione, che per il suo numero sfodera il suo cavallo di battaglia: l’analisi in maniera dissacrante dei testi di alcuni brani celebri, chiedendosi sul senso e sulle ragioni per le quali i cantanti abbiano scritto quei versi.
La “ciliegina” però è il suo monologo dove esamina i classici cliché dei film horror e distopici, dove - non si sa perché - il meteorite che dovrebbe causare la fine del mondo cade sempre a New York, piuttosto che in un’altra città.
E anche il dolce è stato molto gradito: il pubblico ha partecipato agli sketch del comico divertendosi così tanto che, una volta terminata l’esibizione, ha applaudito con entusiasmo, lasciandosi anche scappare qualche grido di gioia.
Ecco adesso il selfie finale, dove si cerca di far entrare ogni singolo partecipante, ma è quasi un’impresa impossibile.
Così, dopo tanto divertimento, si è concluso questo spettacolo finalizzato a sostenere una causa importante: la costruzione di un progetto solidale. E ciò sarà possibile anche grazie alle persone che hanno deciso di prendere parte ad una serata piacevole in compagnia di ospiti e artisti che sono stati capaci di far “volare” queste due magiche ore.