Nuovo antiriciclaggio: la segnalazione di operazioni sospette
a cura di Marina Basile
Il 4 luglio è entrato in vigore il Decreto Legislativo 25 maggio 2017 - n. 90 , che dà attuazione e recepimento nell’ordinamento italiano della direttiva UE n. 849/2015 (IV direttiva antiriciclaggio).
Il decreto 90/2017 con dieci articoli ha ridisciplinato la normativa sulla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo e rappresenta una sostanziale conferma della disciplina degli obblighi di segnalazione delle operazioni sospette, attualmente disciplinata nel Titolo II (Obblighi), Capo III (Obblighi di segnalazione), dagli articoli da 35 a 41.
Le associazioni Nazionali Finanzieri d’Italia (ANFI) e Gens Nova ONLUS, associazione da sempre attiva sui temi della legalità, con l’ausilio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bari, di ANCE Puglia, di Confindustria Puglia e di Confindustria Bari e Bat, per introdurre tali novità, hanno organizzato il convegno “Le nuove misure Antiriciclaggio a tutela delle imprese: il ruolo delle S.O.S ” presso la Sala Convegni Confindustria Bari e BAT.
Dopo i saluti di Domenico De Bartolomeo, Presidente Confindustria Puglia nonché vice-Presidente ANCE Puglia e di Nicola Bonerba, Presidente ANCE Puglia, il tema del convegno è stato introdotto dal Vice Presidente Vicario Confindustria Bari e Bat, Laura Ruggiero. Moderatore Roberto Lorusso, Componente Comitato Mezzogiorno ANCE Nazionale. Chiarissimi relatori: Sabatino Maurice, Presidente ABI Puglia, Antonio Maria La Scala, Vice Presidente nazionale A.N.F.I e Aldo Cavallo, Ten. Col. GdF e membro Direzione Investigativa Antimafia. Tra gli illustri ospiti: Antonio Fiore, Consigliere Nazionale ANFI per la Puglia e Basilicata, il col Vincenzo Mangia, Capo centro Dia e il col GdF, Sabino Raimo in rappresentanza del Gen. di divisione Vito Augelli, comandate regionale Puglia della GdF.
Molteplici gli elementi di novità rispetto alla legge vigente dal 2007. La nuova normativa prevede infatti un campo di applicazione decisamente più esteso, che amplifica il numero dei soggetti coinvolti, rendendo più puntuale il sistema sanzionatorio nell'individuazione delle singole responsabilità. Il convegno ha analizzato alcuni di tali cambiamenti e l’impatto sulle imprese della nuova normativa antiriciclaggio, che ha lo scopo di rendere più efficace il contrasto al mercato criminale attraverso disposizioni più severe, ma anche di più semplice attuazione. Si è soffermato in particolare sull’obbligo di segnalazione delle operazioni sospette.
L’obbligo di Segnalazione delle Operazioni Sospette (SOS) continua infatti a costituire il fulcro della legislazione antiriciclaggio. Esse sono lo strumento per la collaborazione attiva degli intermediari e degli altri operatori che dispongono di punti di osservazione privilegiati per valutare la coerenza tra il profilo economico e gli effettivi comportamenti della clientela.
I soggetti obbligati, da ora in poi, infatti, prima di compiere qualsiasi operazione, dovranno inviare senza ritardo alla UIF (Unità di informazione finanziaria per l'Italia) una segnalazione di operazione sospetta “quando sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo o che comunque i fondi, indipendentemente dalla loro entità, provengano da attività criminosa”.
Il decreto specifica inoltre quali sono gli indici dai quali desumere il “sospetto”, anche in base agli indicatori di anomalia elaborati e periodicamente aggiornati dalla UIF.
Il Vice presidente ANCE Puglia, De Bartolomeo, nell’aprire la seduta dei lavori ha dichiarato che tra le mission di ANCE c’è quella di creare una “cultura di impresa”, con la quale insegnare alle aziende l’esigenza di operare sempre in un ambito di legalità. Ha sottolineato che ANCE si occupa anche della sottoscrizione di protocolli di legalità da parte delle imprese, si costituisce come parte civile in molti processi, e diviene per le imprese un punto di riferimento legale fornendo loro perfino servizi di consulenza.
“Tutto questo rientra nel percorso culturale che stiamo dando alle nostre imprese in termini di legalità e l’argomento affrontato è di particolare interesse sia per la sinergia, sempre più stretta, tra mondo economico e finanziario nel quale le imprese, gli operatori finanziari e i professionisti si trovano ad operare in un panorama in continuo cambiamento, sia per l’attenzione che le imprese devono porre in questa condizione di estrema evoluzione - ha sottolineato Bonerba, presidente di ANCE Puglia”.
Laura Ruggiero - vice presidente Confindustria – ha ribadito la volontà di Confindustria a dedicarsi alla sensibilizzazione dei suoi associati tendendo sempre di più alla trasparenza. “Fino a ieri le imprese erano coinvolte solo indirettamente. Oggi siamo chiamati direttamente ad intervenire e segnalare. Pertanto è necessaria un’adeguata formazione per poter continuare ad operare in un mercato sempre più globalizzato e che richiede sempre più il rispetto della legalità. Il protocollo di legalità sottoscritto anche da Confindustria rientra a far parte del rating di legalità”.
Il Presidente commissione regionale ABI nell’introdurre il tema delle operazioni sospette ha messo in evidenza che nel primo semestre del 2017 sono state segnalate ben 49.239 OS che evidenziano la costante crescita di tali operazioni che continua a registrarsi anno dopo anno. I segnalanti sono perlopiù le banche e gli intermediari finanziari (più del 90%). Di solito la procedura prevede che la filiale faccia una segnalazione di primo livello, mentre quella definitiva viene effettuata dall’ufficio preposto all’interno dell’istituto bancario. Le banche predispongono una sorta di vademecum delle probabili operazioni sospette da fornire agli operatori al fine di guidarli nell’individuazione.
“Uno dei temi che dobbiamo gestire – ha proseguito Maurice - è quello di far comprendere ai clienti delle nostre banche che le informazioni che chiediamo loro sono un nuovo obbligo imposto dalla legge e che la normativa relativa alla movimentazione dei contanti, all’emissione di assegni senza la clausola non trasferibile e alla conversione di un libretto al portatore in un libretto nominativo è cambiata e che il mancato rispetto dei nuovi obblighi comporta l’applicazione di sanzioni ancora sconosciute alla maggior parte della popolazione”.
L’avv. Antonio Maria La Scala ha sin da subito sottolineato che: “il riciclaggio non deve essere inteso solo come un reato contro il patrimonio, ma dovrebbe essere considerato anche un reato contro l’economia perchè produce molteplici danni contro quest’ultima”.
Il Presidente di Gens Nova Onlus, nonché Vice-Presidente nazionale ANFI, ha sottolineato che “La nuova legge parla di titolare effettivo facendo riferimento a colui nel cui interesse il cliente contrae il rapporto che dà origine all’operazione sospetta”.
“Per far emergere il ‘titolare effettivo’ la normativa prevede pertanto l’istituzione di un apposito registro presso la Camera di commercio e la creazione del fascicolo del titolare effettivo.
In attesa della promulgazione dei decreti attuativi questi strumenti non sono ancora operativi e pertanto, per far emergere il sospetto, occorre far riferimento a tre punti essenziali e convergenti: natura giuridica della clientela (criterio che però tende a soffrire di alcuni preconcetti); la zona geografica di appartenenza del soggetto (criterio anche questo troppo limitativo in quanto la zona geografica da sola non è elemento considerevole ); la natura dell’operazione. In realtà i primi due non hanno senso senza il terzo. Non bisogna mai dimenticare che l’operatore che effettua la segnalazione, la fa in virtù di un dovere di legge e pertanto non può essere accusato da nessuno, in quanto è una mera segnalazione e non un’accusa – ha concluso La Scala”.
Il colonnello Cavallo della Dia si è infine soffermato sulla necessità da cui è nato questo nuovo provvedimento legislativo in materia di antiriciclaggio: contrastare il principale obiettivo della mafia-impresa che consiste nell’indebolire il mercato allo scopo di cannibalizzare le imprese. Ha ribadito che il nuovo decreto ha riconfermato la distinzione tripartita prevista dalla precedente norma antiriciclaggio, anche se c’è un rafforzamento della commissione provinciale antimafia, l’unica a cui è concessa la possibilità di confrontare un registro che collega tutti i registri presso le diverse procure. Il colonnello ha infine ribadito l’importanza di operare in sinergia per contrastare quella illegalità che strozza la nostra economia”.