Urge prevenire la violenza contro gli Yazidi in Iraq
a cura di Carlo Coppola
L'ONG "'Sinjar' Yezidi National Union", ha espresso preoccupazione e profonda preoccupazione per la vita e la sicurezza degli Yezidi che vivono in Iraq, ha inviato una lettera al Segretario generale delle Nazioni Unite (ONU), chiedendo di condannare l'incitamento all'odio rivolto contro il popolo degli Yazidi e sviluppare misure strategiche volte a fermarlo e rafforzare la protezione dei diritti e della sicurezza dei Yazidi in modo particolare in Iraq.
Hamlet Smoyan, membro della "Sinjar Yezidi National Union" dell'Armenia, lo ha comunicato nel corso di una conferenza stampa organizzata nei pressi della sede dell'ONU a Yerevan, sottolineando che negli ultimi giorni si è diffuso un forte incitamento all'odio contro gli Yezidi in modo particolare in Iraq. Dopo i primi episodi di violenza nei campi profughi iracheni si è diffuso il panico e le famiglie, con bambini piccoli, donne e anziani indifesi hanno paura che gli islamisti li attacchino nuovamente.
Smoyan ha osservato che lo sviluppo degli eventi ha mostrato che i religiosi musulmani sciiti e sunniti, senza differenza sostanziale, nelle loro azioni di propaganda chiedono la distruzione del popolo Yezidi, la loro religione, perché lo Yazidismo si oppone contro l'Islam.
"Ciò ha avuto una massicci diffusione e anche molti influencer hanno chiesto la distruzione degli Yazidi. Anche nella città di Mosul, in Iraq, è stata organizzata una protesta contro il nostro popolo, a seguito della quale nel nostro campo profughi si è sviluppata un'atmosfera di panico, le persone cercavano di scappare dal campo, pensando che sarebbero state attaccate.
Hamlet Smoyan ha informato che fino a poco tempo fa non c'era stata una risposta adeguata a questi eventi e solo ieri i rappresentanti spirituali dei musulmani sciiti e sunniti si sono incontrati con il clero yazida nel tentativo di calmare la situazione.
"La ragione per cui si è diffuso questo nuovo odio è che le autorità irachene cercano pretesi per chiudere il campo profughi degli Yazidi, ed in merito esiste già una Tuttavia, finora non è stata intrapresa alcuna azione, ci sono persone che vorrebbero tornare nelle loro case a Sinjar, ma non possono, perché lì non ci sono più infrastrutture adeguate", ha detto Smoyan, sottolineando di aver portato una lettera indirizzata al Segretario dell'ONU Generale a questo proposito, al fine di richiedere la creazione di meccanismi per frenare la diffusione di tale incitamenti all’odio etnico e religioso.
In particolare, la lettera indirizzata al Segretario Generale dell'ONU, fa riferimento ai crescenti atti di istigazione alla violenza che coinvolgerebbe anche le autorità.
"Gli Yazidi, che hanno subito uno dei peggiori genocidi della storia recente, si trovano ancora una volta di fronte alla minaccia di discriminazione e violenza che potrebbero portare al ripetersi dei tragici eventi del passato", che ha inoltre sottolineato che gli Yazidi sono particolarmente allarmati dalle informazioni ricevute dal comandante delle forze di autodifesa, Heydar Shasho, secondo cui i membri del gruppo terroristico Stato islamico, responsabile del genocidio degli Yazidi, potrebbero essere rilasciati dalle carceri dell'Iraq, della Siria e della Turchia dove sono detenuti.
Nella lettera si afferma che questo evento rappresenta un’enorme minaccia per la sicurezza della popolazione yazida e delle altre minoranze etniche e religiose nella regione.
"Inoltre, l'incitamento all'odio diretto contro gli yazidi si sta diffondendo rapidamente attraverso vari media, social network e persino discorsi pubblici di alcune persone influenti".
Attraverso la lettera, si chiede al Segretario Generale delle Nazioni Unite di adottare misure urgenti per prevenire la diffusione dell’incitamento all’odio e per proteggere gli Yazidi da un possibile nuovo genocidio.
"Chiediamo alle Nazioni Unite di condannare questa retorica dell'odio e di sviluppare misure strategiche per fermarla e rafforzare la protezione dei diritti e la sicurezza del popolo yazida in Iraq", si legge nella lettera.