
Carlo Coppola premiato a Palazzo di Città
a cura di Marina Basile
Il 5 gennaio 2024, a Palazzo di Città, il Prof. Carlo Coppola, segretario dell’associazione Armeni Apulia e presidente del Centro studi “Hrand Nazariantz”, italiano per nascita e armeno per scelta, è stato insignito con la medaglia di Gratitudine consegnata “pro manibus” dalla Ambasciatrice della Repubblica di Armenia, Tsovinar Hambardzumyan, per conto del Presidente della Repubblica, Vahagn Khachaturyan.
A ricevere l’ambasciatrice il vicesindaco, Eugenio Di Sciascio, nel corso di un incontro che ha rappresentato anche l’occasione per rafforzare ulteriormente le relazioni tra l’Armenia e la città di Bari. Tra i temi affrontati, l’intensificazione della cooperazione in campo culturale e in quello tecnologico e le importanti opportunità aperte dal crescente interscambio economico tra l’Armenia e l’Italia.
Al colloquio è seguito l’incontro in sala giunta con la comunità armena barese, organizzato dal presidente della Commissione consiliare Cultura del Comune di Bari, Giuseppe Cascella, e da Dario Rupen Timurian, imprenditore ed esponente della comunità, che per l’occasione hanno riunito la comunità armena a Palazzo di Città. Una comunità molto coesa che ancora oggi porta le cicatrici delle tragiche vicende storiche che l’hanno fortemente provata, ma che su queste stesse cicatrici ha trovato la forza di rinascere e di conservare la sua indipendenza e la propria identità.
Presenti all’incontro, tra gli altri, il decano della comunità Rupen Timurian e Siranush Quaranta, assieme a Pietro Curzio, già primo presidente della Corte di Cassazione.
L’ambasciatrice Hambardzumyan ha sottolineato la forza del legame tra l’Armenia e la Città di Bari, citando il villaggio di “Nor Arax” nei pressi di Bari (che cento anni fa accolse molti profughi armeni in fuga dal genocidio perpetrato dall’Impero ottomano), la vita e l’opera del grande poeta armeno barese Hrand Nazariantz e la presenza, sul lungomare Imperatore Augusto, della stele “khachkar” (croce di pietra) realizzata dall’architetto armeno Ashot Grigoryan e donata dalla comunità armena alla città per suggellare lo storico legame tra i due popoli. “Sono felice di essere tornata in questa città. Il Khachkar armeno, il villaggio Nor Arax, la piccola, ma qualificata comunità dei miei connazionali mi fanno sentire un pezzo dell’Armenia in questa meravigliosa e iconica città. Questa città mi è entrata nel cuore e ho voluto trascorrere le mie vacanze proprio qui. Sono molto onorata di aver consegnato a nome del presidente della Repubblica questa medaglia di Gratitudine a Carlo Coppola, ‘italiano per nascita e armeno di adozione’. Un uomo che ha saputo cogliere in modo profondo l’essenza del nostro popolo e che si è lasciato catturare dai sogni del poeta armeno Hrant Naziarants che proprio qui a Bari, insieme agli altri profughi ha fondato il Villaggio di Nor Arax. Uno storico che ha saputo sempre affrontare con professionalità e grande sensibilità anche gli aspetti più dolorosi come il genocidio e la pulizia etnica ad opera dell’Azerbaigian. – ha dichiarato l’Ambasciatrice”.
Molto emozionanti le parole di ringraziamento pronunciate da Carlo Coppola in occasione della consegna della Medaglia di Gratitudine. “Sono onorato di ricevere questa Medaglia che lo scorso 21 luglio il Signor Presidente della Repubblica di Armenia Vahagn Khachaturyan, mi ha voluto conferire, in modo per me del tutto inatteso e sorprendente, medaglia che viene assegnata per un grande contributo personale, molti anni di dedizione e un lavoro fruttuoso nello sviluppo degli sfere statali, economiche, sociali, scientifiche e tecniche, delle attività pubbliche, della sanità, dell'istruzione e della cultur’. Come molti sanno, a inculcare in me l’Amore per questo popolo, apparentemente tanto lontano, è stata l’opera del poeta armeno e barese Hrand Nazariantz. Tale Amore è stato accresciuto da uno dei suoi più nobili eredi spirituali, Rupen Timurian e infine da mia moglie Tamar e dai miei figli Nicola e Armen che educhiamo nella Sacra Devozione ad entrambe le lingue e le culture e le Patrie. Ringrazio Sua Eccellenza il Signor Presidente della Repubblica di Armenia per avermi tributato l’Onore di questa Medaglia, sua Eccellenza Tsovinar Hambardzumyan, Ambasciatore Straordinario Plenipotenziario della Repubblica di Armenia in Italia, che ha presentato il mio nome. Ringrazio il Sindaco della mia Città, l’amministrazione comunale, il consigliere Giuseppe Cascella, organizzatore di questo incontro, che ha mostrato simpatia e vicinanza alla Repubblica di Armenia sin dalla sua Fondazione nel 1991. Dedico un pensiero alla Comunità Armena di Puglia e di Bari, quella antica e quella contemporanea, piccola, ma forte nella resilienza, che mi ha accolto tra le sue fila, tra loro il prof. Arthur Timurian, la mia amica Siranush Quaranta, la mamma Araxi e il fratello Tito. Consentitemi di ringraziare in modo speciale il dott. Dario Rupen Timurian, promotore della giornata di oggi. Egli unisce competenze italiane e armene di imprenditore, onesto e lungimirante. Un ultimo pensiero desidero dedicarlo al Servo di Dio Padre Francesco di Vittorio da Rutigliano, concittadino della nostra città metropolitana, il quale il 23 gennaio 1920 cadde martire in difesa di 20 orfani armeni, dei valori della Fede e di quelli universali di fratellanza, uguaglianza e libertà così strenuamente professati dal popolo armeno e da quello italiano. Negli anni '20, la città portuale italiana di Bari divenne un'isola di salvezza per alcune dozzine di sopravvissuti al genocidio armeno. I profughi armeni fondarono qui il villaggio di "Nor Arax". I compatrioti sopravvissuti furono portati in Italia dallo scrittore, personaggio pubblico Hrand Nazariantz, che lasciò la nativa Istanbul nella primavera del 1913 e con l'aiuto dello scrittore Yenovk Armen – ha affermato Carlo Coppola”.
La comunità armena barese, nel corso della cerimonia, ha poi consegnato in dono due targhe: una dedicata al sindaco Antonio Decaro, che sottolinea il suo impegno “per azioni di pace e di dialogo fra i popoli che hanno abitato da sempre il territorio cittadino”, mentre l’altra è stata consegnata a Giuseppe Cascella “per la sua sensibilità mostrata verso il popolo armeno nel corso della presidenza della commissione consiliare Cultura”.