
Giustizia, ok del Senato alla riforma del rito abbreviato: sarà inapplicabile sui reati gravi
a cura di Marina Basile
Approvato, in via definitiva, al Senato il ddl di riforma del rito abbreviato. I voti favorevoli sono stati 168, 48 contrari e 43 astensioni. Il provvedimento prevede l’inapplicabilità del giudizio abbreviato ai delitti puniti con la pena dell’ergastolo.
Al termine della seduta il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, ha dichiarato: ““Con questa legge diamo un segnale molto forte. Adesso c’è la certezza della pena, nessuno sconto di pena a quei criminali che di solito si sono abituati a riceverla in questo Paese quando ci sono reati gravissimi. È un segnale forte per tutti i cittadini onesti: chi sbaglia con noi al governo paga. L’approvazione di questa legge è un tassello molto importante in questa direzione ed è anche un altro punto del contratto di governo che diventa legge”.
Liberi e uguali e Fratelli d’Italia hanno votato a favore del testo. Forza Italia invece si è astenuta.
Il provvedimento è stato definitivamente approvato dal Senato il 2 aprile 2019, dopo la precedente approvazione da parte della Camera avvenuta nel mese di novembre 2018
Ha interessato la modifica degli articoli 429, 438, 441-bis e 442 del codice di procedura penale e in particolare ha previsto la non ammissione del giudizio abbreviato per delitti per i quali la legge prevede la pena dell'ergastolo. Si tratta, ad esempio, dei delitti di devastazione, saccheggio e strage, strage, omicidio aggravato, nonché delle ipotesi aggravate di sequestro di persona. Prevede inoltre che la richiesta di rito abbreviato per uno di tali delitti debba essere dichiarata inammissibile dal giudice dell'udienza preliminare consentendo all'imputato di rinnovare la richiesta fino a che non siano formulate le conclusioni nel corso dell'udienza preliminare.
La proposta di legge prevede, infine, che se si procede per un delitto non punito con l'ergastolo applicando il rito abbreviato, sia sempre possibile tornare al procedimento penale ordinario se il quadro accusatorio si dovesse aggravare e il pubblico ministero dovesse contestare un delitto punito con l'ergastolo. Di converso, se l'originaria imputazione per delitto punito con l'ergastolo viene derubricata alla fine dell'udienza preliminare, l'imputato sarà avvertito della possibilità di richiedere il rito abbreviato.
L’avvocato La Scala, presidente delle associazioni Penelope e Gens nova onlus, sempre in prima linea nella lotta a tali gravi reati ha sottolineato la sua forte soddisfazione in merito e ha messo in evidenza che lo stesso provvedimento ha anche previsto un forte aumento di pena per lo sfregio al volto e al corpo con acido o simili sostanze, (il c.d. omicidio di identità). “Non più il rito abbreviato per i reati per i quali è prevista la pena dell'ergastolo. Tra questi reati rientra anche il Femminicidio. Un trionfo senza precedenti, che mi emoziona. Speriamo che ora si applichi in concreto. Inoltre l’Omicidio di Identità, per il quale da circa tre anni ho raccolto firme in tutta la penisola, non sarà più considerato come semplice reato di lesioni personali. Dopo tanti anni siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo – ha dichiarato La Scala”.
La riforma sarà applicata solo ai fatti commessi successivamente alla sua entrata in vigore.
Fonte: Quotidiano di Bari